IL CASO: Un nostro cliente ossia un'impresa operante nel campo della ristorazione, titolare di un mutuo fondiario ipotecario di circa 400.000,00, con capitale residuo da restituire residuo pari a € 200.000,00, dopo aver avanzato la richiesta di sospensione del mutuo alla propria banca, subiva ingiustamente il rigetto della propria stessa, nonostante avesse dimostrato che l'interruzione della propria attività di ristorazione dal 22 febbraio, a causa del "COVID-19", avesse determinato un fatturato pari a zero sia per il mese di marzo tanto quanto che per quello di aprile. All'esito del nostro intervento la Banca, la quale inizialmente aveva già rigettato la richiesta di sospensione inoltratagli in forza del "Decreto Cura Italia, ha concesso una sospensione trimestrale del mutuo in essere a beneficio del nostro cliente. Pertanto a prescindere da eventuali sofferenze, partite incagliate, crediti classificati come deteriorati o "probabili inadempienze" la Banca può concedere comunque la sospensione delle rate per i mutui e finanziamenti in essere. Ne deriva che risulta fondamentale l'analisi della propria posizione debitoria personale al fine di avvalorare la propria "richiesta di sospensione" laddove quest'ultima vi sia sta già rigettata. Infine a maggior ragione vi ricordiamo che la sommatoria dei comportamenti descritti assunti da alcuni Istituti di Credito sono da ritenersi inaccettabili ed essendo contra legem vanno denunciati alle autorità in particolare alla Commissione d'inchiesta sulle Banche della Camera dei Deputati la quale ha attivato la seguente casella di posta "com.banche@camera.it" allo scopo di riunire tutte le segnalazioni del caso per poi interfacciarsi con l'Abi e Banca d'Italia affinché gli istituti di credito inadempienti sblocchino rapidamente le situazioni segnalate.