Rinviata dal 10 dicembre al 1° marzo 2021 la scadenza per il pagamento delle rate della "Rottamazione-ter" e del "saldo e stralcio": chance per i contribuenti con rateizzazioni decadute e per coloro che non hanno potuto pagare le rate della "Rottamazione" (Dl n. 193/2016) o della "Rottamazione-bis" (Dl n. 148/2017). Sono queste in sintesi le novità importanti introdotte dal decreto "Ristori-quater", convertito in legge dal D.L. n. 157/2020. I contribuenti potranno quindi pagare entro il 1° marzo 2021 le rate in scadenza nel 2020 senza perdere i benefici dei due provvedimenti agevolativi e senza il pagamento di ulteriori interessi. I contribuenti che hanno aderito alla "Rottamazione-ter" dovranno poi corrispondere l'importo della rata in scadenza il 28 febbraio 2021 che, essendo domenica, slitta automaticamente al primo giorno utile ovvero lunedì 1° marzo, senza però il beneficio dei 5 giorni di tolleranza di cui all'articolo 3, comma 14-bis, del DL n. 119 del 2018. Chi invece è rientrato nel "Saldo e stralcio" dovrà procedere al pagamento della 3° rata, pari al 15% di quanto dovuto, entro il 31 marzo 2021, mentre la 4° e ultima rata dovrà essere saldata entro il 31 luglio 2021. Tra le novità del decreto, anche una finestra temporale dal 30 novembre 2020 al 31 dicembre 2021 dedicata alle rateizzazioni: entro il 31 dicembre 2021 possono essere presentate nuove richieste di dilazione per le somme ancora dovute senza necessità di saldare le rate scadute del precedente piano di pagamento, riferite a cartelle inserite in: • Rateizzazioni decadute prima del periodo di sospensione dell'attività di riscossione stabilita dal decreto "Cura Italia" (Dl n.18/2020) • "Rottamazione" (Dl n. 193/2016) e "Rottamazione-bis" (Dl n. 148/2017) decadute per mancato, insufficiente o tardivo versamento delle rate scadute. Il Dl n. 157/2020 stabilisce inoltre che per le richieste presentate a partire dal 30 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021 viene elevata a 100mila euro la soglia di debito, ordinariamente fissata a 60mila euro, per il quale si può richiedere e ottenere una rateizzazione fino a 6 anni senza la necessità di presentare la documentazione che attesti lo stato di comprovate difficoltà economiche. Per le richieste di dilazione che saranno presentate entro il 31 dicembre 2021, passa da 5 a 10 il numero di rate scadute, anche non consecutive, che per mancato versamento determinano la decadenza del piano di rateizzazione. Considerato il prolungamento dello stato di emergenza e l'introduzione di nuove restrizioni con il decreto gennaio, il Governo parrebbe intenzionato a correre ai ripari con una nuova rottamazione che – stando a quanto emerso – potrebbe arrivare con l'approvazione del dl Ristori 5. Il 2021 si apre tuttavia con la ripresa delle attività da parte dell'Agenzia delle Entrate, che dal 18 gennaio 2021 tornerà a battere cassa: pioggia di cartelle in arrivo dunque per i contribuenti, che saranno tenuti a regolarizzare la propria posizione nei confronti del Fisco dopo la sospensione approvata fino al 31 dicembre 2020. La fine della sospensione delle attività di riscossione del Fisco, di fatto, comparto l'invio di ben 50 milioni di atti e di cartelle esattoriali: la notifica riguarderà tutti i contribuenti che hanno una posizione debitoria nei confronti dell'Erario, compresi quelli che rientravano nella moratoria 2020 approvata durante l'emergenza Covid. Dopo la mancata sospensione di cartelle esattoriali e notifiche da parte dell'AE, considerato il prolungamento e l'introduzione di nuove restrizioni, il Governo parrebbe intenzionato a correre ai ripari con una nuova rottamazione che – stando a quanto emerso – potrebbe arrivare con l'approvazione del dl Ristori 5. Tra le misure adottate per andare incontro a lavoratori e imprese, nello specifico: la possibilità di pagare i propri debiti all'Erario tramite un piano a rate e il saldo e stralcio.