A seguito della recente approvazione da parte del Senatoè stato dato il via libera al disegno di legge n. 2681 recante "Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza". Nei prossimi 12 mesi sarà compito del Governo mediante uno o più decreti legislativi riscrivere la disciplina del fallimento, mediante interventi significativi in materia di procedure concorsuali (soprattutto per quanto riguarda costi e durata delle procedure, e responsabilità degli organi deputati alla gestione della società), nonchè riguardo alla Legge 3/12, altrimenti detta legge cd "salva suicidi".
Più nello specifico, si abbandonerà la disciplina del "fallimento", così come fino ad oggi è stata intesa, a favore invece di una "procedura di liquidazione giudiziale dei beni", mediante la quale sarà consentito all'imprenditore di individuare le cause della crisi con l'ausilio di apposito organo tecnico istituito presso la Camera di Commercio, e potrà tentare già durante la fase stragiudiziale di giungere ad un piano di accordo con i propri imprenditori. Sarà assicurata trattazione prioritaria alle proposte volte a superare la crisi assicurando la continuità aziendale, mentre si ricorrerà alla liquidazione giudiziale solo se manca la proposta di un'idonea soluzione alternativa. Sono poi previste specifiche previsioni volte ad abbassare sia i costi che la durata delle procedure.
Novità rilevante per le procedure previste dalla L. 3/12, ed in particolare per quanto riguarda l'accordo della crisi avente ad oggetto debiti derivanti da attività imprenditoriale. In questi casi, al ricorrere di particolari circostanze, l'imprenditore potrà vedersi omologato il piano anche senza il consenso dei creditori che rappresentino il 60% del credito.