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#DECRETOLIQUIDITA' - EVIDENTI LIMITI PER LA EROGAZIONE DEI FONDI A CHI ERA IN DIFFICOLTA' PRIMA DELLO SCOPPIO DELLA PANDEMIA

A pochi giorni dalla emanazione del "Decreto liquidità" è doveroso denunciare i limiti del sistema al fine di tutelare le nostre imprese ed i consumatori. Infatti nonostante il Governo abbia cercato manifestatamente d'infondere liquidità per le imprese, in particolare per le PMI, e per le famiglie le Banche nei fatti tendono a non concedere gli aiuti oggetto del Decreto alle posizioni classificate in: – sofferenza; – partite incagliate; – esposizioni scadute e/o sconfinanti; –persino per inadempienze probabili per posizioni "in bonis" Gli istituti di credito, negando i prestiti alle imprese nelle condizioni sopradette, stanno venendo meno all'accordo stipulato niente meno che dall'ABI (ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA) e le Associazioni di rappresentanza delle imprese, "Addendum all'accordo per il Credito 2019",il 6 marzo 2020, attuato proprio a tutela di quest'ultime. Praticamente le misure stabilite dalla moratoria ABI appaiono tutte a tutela dell'azienda, la quale in tal modo potrà evitare la segnalazione presso la Centrale dei Rischi (con conseguente revoca degli affidamenti) e soprattutto in quanto la Banca potrà e dovrà evitare di dover qualificare, in questo delicato momento storico, il credito come deteriorato. A ciò si aggiunga la crisi in atto, potrebbe e dovrebbe costituire, se ben sfruttata, una possibile chance per le imprese che vogliono rinegoziare o ristrutturare il proprio debito , mediante la richiesta alla banca di nuova liquidità . Ma più di tutto negando le opportunità previste dal "Decreto di Liquidità" alle imprese le quali al netto delle loro posizioni pregresse attestino comunque di aver subito "riduzione parziale o totale dell'attività quale conseguenza diretta della diffusione dell'epidemia del Covid-19, le Banche stanno negando i contenuti e soprattutto le deroghe previste dal legislatore in seno al Decreto n. 18/2020 c.d. Cura Italia ai sensi dell'art. 49. In conclusione appare evidente che le Banche, in alcuni casi, stiano negando alle imprese non solo le tutele previste dal recentissimo Decreto-Liquidità ma anche quanto previsto dalla stessa moratoria ABI del 6 marzo 2020 e soprattutto i benefici del Decreto "Cura Italia". Questo comportamento è incettabile e va denunciato alle autorità ed alla Commissione di inchiesta sulle #Banche della Camera dei Deputati la quale ha attivato una casella di posta com.banche@camera.it per far convergere segnalazioni per poi interfacciarsi con Abi, Banca d'Italia e fare in modo che le Banche inadempienti sblocchino rapidamente le situazioni segnalate. Vi invitiamo a segnalarci queste situazioni anomale perché provvederemo noi stessi ad attivare la procedura di denuncia contro le #BANCHE