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#DEBITO TRIBUTARIO #CARTELLE ESATTORIALI: Tempesta finanziaria in corso da parte di Agenzia delle Entrate Riscossione.

Dopo la lunga pausa di sospensione dovuta alla pandemia, è ricominciata da qualche mese un'intensa attività di riscossione del Fisco e sono milioni le cartelle e le intimazioni di pagamento già notificate o in procinto di esserlo. L'arretrato accumulato negli ultimi anni riporta numeri impressionanti che riguardano quasi la metà degli italiani e la maggioranza di imprenditori e partite Iva. Si stima che siano state spedite dal fisco 16 milioni di intimazioni a pagare in soli 5 giorni, pena fermi amministrativi di auto e pignoramenti di casa e stipendi. Il Fisco, a seguito della lunga interruzione dovuta al periodo di pandemia, ora chiede il conto e lo fa notificando, senza tregua, atti di pignoramento a distanza di pochissimi giorni dalle notifiche delle intimazioni di pagamento, pretendendo spesso il pagamento di imposte risalenti nel tempo, dunque ben oltre gli ordinari termini di prescrizione. Inoltre, se per le rateazioni della Riscossione fino all'8 marzo 2021 erano state concesse 18 rate non pagate prima di decadere dal beneficio, dal 9 marzo 2021 sono diventate 10. E dal 2022 addirittura 5, ovvero quante ne venivano concesse ormai molti anni fa. A ciò si aggiunga che gli importi per le sanzioni e gli interessi indicati nelle intimazioni di pagamento raddoppiano se non addirittura triplicano il debito originario inizialmente richiesto con la cartella di pagamento. Sui contribuenti incombe quindi una vera e propria tempesta finanziaria che si aggiunge alla crisi economica che il nostro Paese si trova ad affrontare a seguito della pandemia. In questo quadro così complesso, i cittadini si ritrovano a fronteggiare conseguenze gravi quali fermi amministrativi dell'autovettura, iscrizioni di ipoteca sugli immobili o pignoramenti ed è pertanto necessario affidarsi a professionisti esperti della materia che possano consigliare la via migliore percorribile. Infatti, a seconda dell'esposizione debitoria accumulata, è possibile optare per varie soluzioni al fine di risanare il proprio debito. Una prima strada percorribile potrebbe essere la richiesta di un piano di rateizzazione direttamente ad Agenzia delle Entrate, che consenta di dilazionare il debito anche in 120 rate laddove l'importo della rata dovesse risultare superiore al 20% del reddito mensile del nucleo familiare indicato nel modello Isee del richiedente. Con la rateizzazione il contribuente si mette nelle condizioni di pagare il dovuto in tempi ragionevoli, ponendosi al riparo da atti pregiudizievoli da parte del Fisco. Tuttavia, nel caso si sia già decaduti da precedenti rateizzazioni non sarà possibile accedere ad una nuova dilazione salvo prima sanare la mora accumulata. Un'altra ipotesi praticabile da parte del contribuente a fronte di debiti maturati nei confronti dell'Erario è quella di rivolgersi all'autorità giudiziaria, soprattutto quando le somme pretese dall'agente della riscossione risultino prescritte o troppo elevate per essere corrisposte mediante rateizzazione ordinaria o straordinaria. Vi è poi una terza possibilità che è quella della transazione fiscale: tale soluzione è consigliabile soprattutto per partite iva ed imprenditori che vogliano proseguire la propria attività economica qualora il debito sia sproporzionato e insostenibile in base alle proprie possibilità e consente di dilazionarlo e ridurlo anche in maniera consistente, in base ad una valutazione che normalmente richiede la mediazione del Tribunale. Per tutte le info rivolgersi a https://www.studiolegaledmg.it