Un ex artigiano, che ora svolge attività da lavoro subordinato, tempo fa gli veniva pignorato lo stipendio per vecchi debiti #fiscali e contributivi per una attività ormai cessata da anni. L'ente di #riscossione aveva già pignorato il quinto dello stipendio creando allo stesso enormi difficoltà per un debito ormai datato ed in parte non dovuto. Successivamente #Agenzia Entrate Riscossione procedeva anche al pignoramento del conto corrente sul quale veniva accreditato lo stipendio, dove era accumulati un pò di risparmi necessari per soddisfare i bisogni della sua famiglia. Per questo motivo si rivolgeva al nostro Studio. Abbiamo immediatamente contestato il secondo pignoramento all'Ente di #Riscossione in quanto illegittimo, stante il precedente pignoramento già gravante sullo stipendio, in prima battuta veniva rispinta la nostra richiesta di revoca dell'ulteriore gravame. E' utile precisare che non è legittimo superare il limite della pignorabilità dello stipendio previsto per legge come accaduto in questo caso, in quanto le somme cumulate derivavano da risparmi mensili del lavoratore generati dall'accredito dello stipendio. Questo ulteriore risultato ottenuto è importante perché il Contribuente non si è rassegnato al fatto che l'Ente di Riscossore gli avesse pignorato prima lo stipendio e poi il conto corrente e si è rivolto comunque a noi per procedere alla revoca del secondo pignoramento, provvedimento che abbiamo ottenuto insistendo e lavorando affinché questo accadesse. Ciò dimostra che è sempre utile valutare la effettiva legittimità degli atti che si ricevono sottoponendo la questione a professionisti che si occupano della materia. Per info: https://www.studiolegaledmg.it