La Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia, con sentenza n. 18/2022, in parziale accoglimento della domanda proposta dal nostro studio, ha condannato il contribuente al pagamento delle somme relative a tributi erariali quali IRPEF, IVA e IRAP, dichiarando legittime le diverse cartelle esattoriali impugnate in quanto, a suo dire, la pretesa tributaria non si prescriverebbe in cinque bensì in dieci anni.
Dunque, la Commissione Tributaria, con la suddetta pronuncia, ha disatteso completamente l'orientamento giurisprudenziale ormai consolidato sul punto nonché la pronuncia della Suprema Corte a Sezioni Unite n. 23397/2016 che ha definitivamente stabilito che le pretese della Pubblica Amministrazione (Agenzia delle Entrate, Inps, Inail, Comuni, Regioni etc.) si prescrivono nel termine "breve" di cinque anni, eccetto nei casi in cui la sussistenza del credito non sia stata accertata con sentenza passata in giudicato o a mezzo di decreto ingiuntivo.
Ciononostante, le cartelle di pagamento notificate a distanza di oltre 5 anni dalla proposizione della domanda sono state comunque dichiarate legittime e le somme in esse riportate dovute.
Il nostro studio, consapevole della legittimità e della fondatezza della domanda proposta dal contribuente e del palese errore in cui è incorsa la Commissione Tributaria di Reggio Emilia è già a lavoro per proprorre impugnazione avverso la suddetta pronuncia, fiducioso che la Commissione Tributaria Regionale riformi la sentenza in ossequio ai principi giurisprudenzali ormai granitici sul punto.