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CRISI D'IMPRESA ED ESDEBITAZIONE: nuovi rimedi per risollevare l'imprenditore

Tra le novità più significative introdotte dal Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza troviamo una nuova versione della disciplina del sovraindebitamento.

 

I requisiti di accesso a queste procedure (i cui nomi saranno "ristrutturazione dei debiti", "concordato minore", "liquidazione controllata" ed "esdebitazione") saranno certamente più ampi di quelli di cui alla Legge 3/2012.

 

L'esdebitazione, ossia la liberazione dell'insolvente dai debiti rimasti insoddisfatti, è uno dei principali istituti che rappresentano quel cambio di ottica per cui il fallimento non è più interpretato come una sorta di punizione per l'imprenditore che non ha saputo portare avanti la propria azienda, ma come l'occasione per aiutare lo stesso a reinserirsi nel tessuto economico con una nuova attività, ripartendo da zero.

 

L'obiettivo dell'esdebitazione è il recupero del debitore mediante la liberazione dei debiti, che avverrà solo se vengono rispettati determinati requisiti di condotta; ossia dovrà aver tenuto un comportamento collaborativo nei confronti della procedura, non ostacolandola o rallentandola, non aver distratto attivo, esposto passività inesistenti o aggravato il dissesto e non aver subito condanne.

 

Per questo occorre, oggi più di ieri, affidarsi a professionisti competenti nella materia della crisi d'impresa e dell'insolvenza al fine di riuscire, con la giusta strategia, a far sì che l'imprenditore ritorni ad essere un soggetto economico ancora capace di produrre reddito e lavoro.