Tra i principi generali del nuovo "Codice della Crisi di Impresa e dell'Insolvenza" l'art. 3, rubricato "Doveri del debitore" dispone che: "1. L'imprenditore individuale deve adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi e assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte. 2. L'imprenditore collettivo deve adottare un assetto organizzativo adeguato ai sensi dell'articolo 2086 del codice civile, ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi e dell'assunzione di idonee iniziative". Per questi motivi deduciamo evidentemente che l'emersione anticipata della crisi e la costituzione di un adeguato sistema di rilevazione della stessa è alla base delle novità introdotte dalla riforma. Non a caso, infatti, la finalità di "quest'ultima" è quella di fronteggiare tempestivamente la crisi d'impresa ossia di prevenire "patologie" più gravi, a tale scopo pertanto sono state introdotte le "procedure di allerta e di composizione assistita della crisi", ma l'imprenditore potrà captare i segnali di crisi soltanto se si sarà dotato di un'adeguata organizzazione interna. A tal proposito l'art.14 della "Legge delega" alla lettera b) richiama il dovere dell'imprenditore e degli organi sociali "di istituire assetti organizzativi adeguati per la rilevazione tempestiva della crisi e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi per l'adozione tempestiva di uno degli strumenti previsti dall'ordinamento per il superamento della crisi ed il recupero della continuità aziendale " In particolare se l'imprenditore non sarà capace di anticipare l'irreversibilità della crisi, anche per non avere creato un'adeguata struttura amministrativa, incorrerà in gravi responsabilità personali tanto da compromettere anche il proprio patrimonio, diversamente potrà beneficiare, se ne ricorreranno i presupposti, di misure premiali. Concludendo, avvalendoci delle parole espresse nella bozza di accompagnamento alla Riforma dalla "Commissione Rordorf", il nostro studio vi ricorda che: "Le possibilità di salvaguardare i valori di un'impresa in difficoltà sono direttamente proporzionali alla tempestività dell'intervento risanatore e che, viceversa, il ritardo nel percepire i prodromi di una crisi fa sì che, nella maggior parte dei casi, questa degeneri in vera e propria insolvenza sino a divenire irreversibile ed a rendere perciò velleitari – e non di rado addirittura ulteriormente dannosi – i postumi tentativi di risanamento ". Il nostro studio da anni segue le aziende in #crisi o quando si prospetta un periodo di #crisi al fine di affrontare queste criticità con lo scopo di eliminare i rischi dati da situazioni di insolvenza.